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Musei Biomedici

I Musei Biomedici dell’Università degli Studi di Firenze sono costituiti da tre grandi nuclei museali conservati all’interno dell’area ospedaliera di Careggi: il Museo Anatomico, il Museo Patologico, il Museo di Medicina Legale e dalla Collezione di Fisiologia conservata nell’omonimo Istituto, lungo viale Morgagni.

I preparati raccolti in questi nuclei museali dall’inizio dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento, erano principalmente destinati alla didattica. Molti di essi testimoniano l’abilità dei Docenti che si sono succeduti nelle varie cattedre, dei dissettori e dei tecnici, le cui preparazioni, essiccate o conservate sotto liquido fissativo, documentano la loro grande perizia settoria.

Rivestono particolare interesse le testimonianze legate agli studi sul sistema nervoso di Filippo Pacini (1812 -1883) e i suoi preparati istologici, tra cui, in particolare, quelli relativi al vibrione del colera, di cui fu il primo osservatore.

Museo Anatomico

All’interno del Museo Anatomico è conservata anche la raccolta dei preparati di Girolamo Segato (1792 -1836), che si dedicò allo studio della conservazione dei corpi, utilizzando metodiche e sostanze tuttora sconosciute. La sua figura, ancora adesso avvolta nel mistero, è un elemento di grande attrattiva e di continue ipotesi interpretative.

Del patrimonio del Museo Anatomico fanno parte anche numerosi libri antichi e pregevoli atlanti anatomici come quello di Amé Bourdon.

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Museo Anatomia
Patologica

Di straordinario valore medico e artistico, le cere anatomo-patologiche, che evidenziano gli effetti e la diffusione di molte patologie e confermano la mirabile capacità dei ceroplasti fiorentini. Il patrimonio del Museo di Anatomia Patologica si è inoltre arricchito di una interessante raccolta di cere dermatologiche, realizzate fra il 1910 e il 1920 come materiale didattico e supporto per gli esami che rappresentano le principali malattie della pelle allora conosciute.

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Museo
Medicina Legale

I preparati del Museo di Medicina Legale si distinguono per la lo eterogeneità e peculiarità dovute alla provenienza da scene del crimine in qualità di corpi di reato come armi da taglio, insospettati contenitori di veleni come uova e bottiglie di liquore, o frutto di prelievi durante le autopsie come tatuaggi di soggetto religioso, amoroso o politico.

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Museo Fisiologia

La collezione di Fisiologia, infine, raccoglie un importante patrimonio storico di strumenti utilizzati nell’ambito delle attività di ricerca e di didattica, quali l’elettrocardiografo di Boulitte e il sintetizzatore vocale di Helmholtz. Questa collezione rappresenta la memoria storica dell’evoluzione, che ha caratterizzato una disciplina dalla natura fortemente sperimentale come la Fisiologia umana.

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