Museo di Anatomia Umana

L’origine delle collezioni del Museo Anatomico dell’Università fiorentina risale al Gabinetto Fisiologico del Regio Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, aperto nel 1869 e annesso all’Ospedale di Santa Maria Nuova. Nel 1936, il Gabinetto fu trasferito nella sede attuale, all’interno del complesso ospedaliero-universitario di Careggi. Il Museo fa parte del complesso dei Musei Biomedici dell’area di Careggi.

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La raccolta si articola in quattro grandi sezioni: la collezione osteologica, i preparati anatomici sia essiccati che in liquido di conservazione, la strumentaria anatomica e la collezione libraria. La linea organizzativa dell’esposizione riflette un criterio topografico per apparati, corrispondente a una fase ben precisa della didattica dell’Anatomia.

I reperti della collezione osteologica, tra cui una ricca cranioteca, risalenti al periodo compreso fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, sono raccolti in quattordici vetrine. Fra questi sono da segnalare una serie di scheletrini in connessione anatomica, databili intorno alla fine del Settecento.

Di particolare interesse la serie dei preparati di Filippo Pacini (1812-1883), Paolo Mascagni (1755-1815) e Luigi Paganucci (1808-1886). Filippo Pacini è stato il fondatore del Museo Micrografico, che comprende diverse centinaia di preparati istologici, tra cui i vetrini da lui allestiti dove per primo osservò il vibrione del colera asiatico (1854).

Da segnalare la preparazione in cera commissionata nel 1863 a Remigio Lei, modellatore della scuola della Specola, in cui sono mostrati a diversi ingrandimenti i corpuscoli sensitivi del tatto, detti “gangli tattili”, scoperti dallo stesso Pacini.

Nella Museo sono conservati inoltre i calchi dei crani di Lorenzo de’ Medici Duca d’Urbino, Alessandro de’ Medici Duca di Firenze e Giovanni de’ Medici detto dalle Bande Nere (esumati nel 1875), unitamente ai calchi delle mandibole dei membri della Famiglia Medici, esumati nel 1947 da Gaetano Pieraccini.

La strumentaria anatomica comprende una serie di pinze, lame, seghe e forbici usate per l’allestimento dei preparati e alcune cassette contenenti ferri chirurgici e da dissezione.

Tre teche sono dedicate ai reperti “pietrificati” di Girolamo Segato (1792-1836), arricchita dai preparati affidati in comodato dal Museo Galileo e dai pezzi provenienti dal Museo Civicom di  Belluno, città di origine del Segato.

La biblioteca, infine, conserva un notevole patrimonio librario antico, una copia del trattato del Vesalio e pregevoli atlanti anatomici.

La Collezione

Dai uno sguardo da vicino ai reperti accuratamente catalogati e conservati, testimonianza preziosa della storia della scienza.